Foto e testo di Paolo Maggiani
Tomba ipogea etrusca n. 2 del gruppo C del complesso ipogeo di Terricciola, datata al pieno IV secolo a.C.
Siamo nell’Ipogeo del Belvedere, tomba ipogea etrusca con la nostra guida turistica Moira e grazie alla cortesia dell’amministrazione comunale. Si, dovete sapere che l’ipogeo non è normalmente aperto, purtroppo! e perché?! … è in corso una ricerca amministrativa su possibili casi di attribuzione di alcuni siti simili come proprietà privata…dirai: “ma come?!” E’ andata così: questi siti sono stati utilizzati per secoli e secoli dai residenti per le loro attività agricole come magazzini attrezzi e pastorali come ricovero degli animali i cosiddetti usi agro-vinicoli. Eh si!…d’altronde il borgo nasce proprio al di sopra della collina nelle cui viscere erano molto tempo prima realizzate le tombe etrusche! Si spera che non trovino casi di proprietà privata, nel caso si cercherà di provvedere se possibile al reintegro tra i beni culturali ma nel frattempo non possono farne libero uso. Comunque l’amministrazione, come ci ha spiegato la nostra guida è ben disponibile ad aprirvele e farvele visitare, basta che la vostra guida locale ne faccia richiesta.
Entrarvi è emozionante per il fatto che entrano nella collina con una leggera pendenza in discesa, l’ambiente è spoglio ma si notano delle nicchie alcune molto probabilmente originali per le lanterne.
Ma non completamente spoglie in quanto cosa eccezionale al suo interno si trova conservata la raccolta di cippi funerari etruschi provenienti dal territorio di Terricciola.
I cippi funerari sono molto simili ai cippi in marmo che siamo abituati a vedere nelle piazze o ai bordi di antiche strade ma quelli etruschi hanno la caratteristica di non essere a forma cilindrica ma a cono rovesciato a clava, cippi a clava come si è soliti dire, sulla sommità hanno una curiosa calotta sferica con apice centrale, una sorta di tetta materna, forse un riferimento alla madre terra cui i defunti sono tornati? Reperti antichi di questa tipologia se ne sono trovati nell’area pisana ma anche in Versilia in provincia di Lucca, sulla pianura di costa tra le Alpi Apuane e il Mare, invece non nell’area etrusca del Volterrano e scendendo giù. Fra questi cippi il più significativo per gli studiosi è il Cippo de Poggiarelli, per delle incisioni che presenta.
n.d.r.: Molte delle informazioni che leggete mi sono state date dalla nostra guida turistica, rielaborate come considerazioni personali di appassionato e quindi senza pretesa informativa, per ricordare i nomi dei luoghi ho fatto una semplice ricerca internet e wikipedia che anche voi potrete fare in autonomia.
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