foto di ©Paolo Maggiani
MULAZZO in Val di Magra. – Castello e antico feudo dei marchesi Malaspina, dov’è una chiesa arcipretura (S. Pietro)
a Massa-Carrara in Toscana
MULAZZO in Val di Magra. – Castello che diede il titolo a un antico feudo dei marchesi Malaspina, dov’è una chiesa arcipretura (S. Pietro). – È capoluogo di Comunità nella Giurisdizione di Tresana, governo di Aulla e Fosdinovo, Diocesi di Massa Ducale, già di Luni-Sarzana, Ducato di Modena.
Risiede sopra un poggio diramatosi verso grecale dal monte di Corneviglio, lungo il torrente Mangiola, che scende dal lato destro della Magra, in cui si scarica un miglia toscane e mezzo a levante di Mulazzo. – Trovasi questo Castello fra il grado 27° 33’ longitudine e il grado 44° 19’ latitudine circa 6 miglia toscane a ostro di Pontremoli; 2 miglia toscane a maestrale di Groppoli, 3 a libeccio di Filattiera, e 7 miglia toscane a ponente di Bagnone.
Il feudo, ora Comunità di Mulazzo, apparteneva ai marchesi Malaspina fino dal secolo XII; essendo che Mulazzo è rammentato fra i castelli dipendenti da quei dinasti nel lodo del 1202, pronunziato in Sarzana, tra Gualfredo vescovo di Luni da una parte, ed i marchesi Currado l’antico, Guglielmo e Alberto figli che furono del grande Obizzo; sia perché allo stesso Currado seniore nella divisione de’feudi fatta nel 1221 fra esso e i nipoti suoi, a lui medesimo toccò Mulazzo con altri paesi posti alla destra della Magra. Intendo dire dell’avo del Marchese Currado giuniore, la cui ombra fu da Dante figurata nel Purgatorio, quando rivolta al poeta.
Cominciò ella, se novella vera
Di Val di Magra o di parte vicina
Sai, dilla a me, che già grande là era.
Chiamato fui Currado Malaspina;
Non son l’antico, ma di lui discesi.
A’ miei portai l’amor che qui raffina.
Avvegnaché il secondo Currado fu figliuolo del Marchese Federigo e fratello di Moroello Marchese di Mulazzo, nati entrambi da Currado l’antico e da Costanza de’principi di Taranto.
Da questo secondo Currado, stipite dei marchesi di Villafranca, e da Oretta sua moglie nacque un’unica figlia, che fu quella donna Spina, di cui il Certaldese contava lo storico romanzo di madonna Beritola nella sesta Novella della seconda giornata del Decamerone. Era quel Currado giuniore, il quale per aver lasciato ogni suo feudo ai nipoti e cugini, la sua ombra purgante diceva:
A’ miei portai l’amor che qui raffina.
– Vedere GRIGNANO in Val di Magra.
Uno de’cugini di Currado giuniore fu quel Marchese Franceschino Malaspina figlio di Moroello Marchese di Mulazzo che nel 1306 accolse ad ospizio Dante; mentre l’altro Moroello marito d’Alagia del Fiesco era figlio del Marchese Manfredi e nipote di Currado seniore Guelfo di partito, al segno che nel 1302 alla battaglia di Campo Piceno, o di Piteccio, e 4 anni dopo all’assedio di Pistoja comandava l’oste lucchese; ragion per cui dall’Alighieri sotto allegoria fu segnalato così:
Tragge Marte vapor di Val di Magra
Che di torbidi nuvoli involuto,
E con tempesta impetuosa ed agra
Sopra Campo Picen fia combattuto.
Ond’ei repente spezzerà la nebbia
Sì che ogni Bianco ne sarà feruto.
INFERNO C. XXIV.
Il testo è Tratto dal Dizionario Geografico, Fisico
e Storico della Toscana (E. Repetti)
http://193.205.4.99/repetti/
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